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Bellini: «Devo ringraziare Unibg perché portandomi alle Universiadi mi ha permesso di vivere un’esperienza bellissima ed emozionante. Sembrava di stare nell’ambiente olimpico a tutti gli effetti. Il livello era molto alto e le gare super competitive».

Bergamo, 19 marzo 2019 – Così esordisce la 21enne Martina Bellini, fondista del Cs Esercito e studentessa presso l’Università di Bergamo, al suo rientro dalla trasferta studentesca a Krasnoyarsk (Siberia), nel ricevere le congratulazioni del rettore Remo Morzenti Pellegrini che, nel stringerle la mano ha sottolineato: «Studiare è un impegno, un lavoro, allora chi fa sport a livelli agonistici ha un doppio lavoro. A questi studenti l’Ateneo dedica il programma di doppia carriera, che sostiene non solo gli sportivi a raggiungere gli obiettivi di studio ma anche a proporli come modello ai colleghi, perché è importante che gli studenti sfruttino appieno tutte le opportunità offerte dall’Università il cui obiettivo è semplice e ambizioso al tempo stesso: formare laureati sempre capaci, in qualsiasi situazione li porterà la loro vita professionale e civile, di riconoscere la forza di questo processo di crescita nel costruire ogni volta un bagaglio di saperi e di relazioni, aprendosi al mondo per confrontarsi con realtà diverse, ritornando arricchiti e rinnovati nello spirito».
A Krasnoyarsk si è svolta, dal 2 al 12 marzo, la 29ª edizione delle Universiadi Invernali. Ad accompagnare Martina, in questa avventura, c’erano il suo storico allenatore, Giulio Visini e il responsabile Fisi degli universitari, Paolo Carminati, entrambi bergamaschi.
La fondista, iscritta all’Università degli Studi di Bergamo ha portato a casa una medaglia di bronzo, ottenuta nella staffetta disputata insieme alle compagne di squadra della nazionale under 23, Ilenia Defrancesco e Francesca Franchi. «Sapevamo di poter fare bene nella staffetta. Era la prova su cui puntavamo di più. L’obiettivo era salire sul podio, e ci siamo riuscite», ha proseguito Martina. Il terzetto italiano è stato battuto solo dal team russo e da quello giapponese. E grazie a questa medaglia Martina Bellini riceverà il premio dell’esenzione dal pagamento delle tasse per l’anno accademico.

Studentessa del Dipartimento di Economia, la bergamasca di Clusone riesce a conciliare l’attività agonistica di altissimo livello allo studio universitario grazie alla dual career. «Appena arrivata in Università dalle scuole superiori – ha aggiunto la fondista – ho fatto molta fatica a ingranare. Non c’erano solo le gare invernali, ma anche i raduni estivi. Non sapevo come organizzarmi per rispettare le date degli appelli d’esame. Con la dual career è cambiato tutto, in meglio. Frequentare l’università part-time e avere un tutor al mio fianco mi aiuta a proseguire negli studi».
Il tempo dedicato allo studio per la giovane sciatrice azzurra si concentra nei periodi in cui è a casa, in assenza di competizioni in giro per il mondo e raduni con il Cs Esercito e la nazionale. «Mi porto da studiare anche nelle trasferte ma in quelle occasioni devo focalizzarmi sulla gara – continua Martina – . Con la dual career ho ritrovato l’equilibro fra attività sportiva e percorso universitario; la sola difficoltà, per quanto mi riguarda, è la discontinuità nello studio».

Materia preferita?

«Economia aziendale, e, in generale, le discipline poco teoriche».

Il prossimo obiettivo da studentessa?

«Punto a dare un altro esame nel mese di maggio», conclude.

La doppia carriera della talentuosa fondista è solo agli inizi.

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