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Il Comune di Bergamo e Fondazione Mia rifinanziano il Fondo Famiglia Lavoro.

Da 10 anni, la misura di aiuto pensata nel 2009, dà un aiuto concreto alle persone in condizioni di fragilità economica e a quelle che hanno perso il lavoro

Bergamo, 14 marzo 2019 – Prosegue anche quest’anno il finanziamento al Fondo Famiglia Lavoro, da parte di Palazzo Frizzoni e della Fondazione MIA, che lo rimpinguano di 110mila euro in sostegno delle famiglie bisognose, in particolar modo, alle persone che hanno perso il posto di lavoro. Tale finanziamento, nato nel 2009, avrebbe la garanzia da parte della Caritas Diocesana Bergamasca qualora il fondo si esaurisse rapidamente.

Nuclei familiari a cui è destinato il fondo

Tale fondo è destinato ai nuclei familiari residenti in città, che abbiano almeno un componente con un passato lavorativo attivo minimo di almeno 12 mesi dall’anno 2014 e che si trovino nella condizione di disoccupazione per: riduzione di personale; termine del contratto di collaborazione; termine contratto a tempo determinato; chiusura azienda; preavviso di licenziamento.

Oppure per riduzione dell’orario lavorativo; indicatore ISEE inferiore a € 13.000,00.

Può essere inoltrata una seconda domanda solo se la precedente è stata accolta nell’anno solare precedente e, comunque, chiusa almeno 6 mesi prima.

10 anni di aiuto economico alle famiglie e persone bisognose

Complessivamente in questo decennio sono stati investiti da Comune, Fondazione MIA e Caritas di Bergamo 1.229.921 euro. Il progetto ha aiutato 1.790 persone in questi dieci anni, con interventi mirati al sostegno economico delle famiglie (soprattutto con un microcredito per consentire ai beneficiari di pagare utenze e bollette) e all’assunzione dei richiedenti in aziende ai quali sono stati destinati specifici contributi.

Delle 1.790 domande accettate, solo 145 sono state presentate una seconda volta e solo 16 di queste per la terza volta, a dimostrazione dell’utilità del Fondo.

A richiedere di poter avere accesso ai servizi e ai contributi del Fondo sono state persone di tutte le età, ma in modo particolare, quelle di età compresa tra i 37 e i 42 anni (27%) e quelle sopra i 60 anni( 17%).

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