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La signora, autrice della truffa, solo nel gennaio 2018 presentò all’INAIL una dichiarazione falsa attestante che il beneficiario era deceduto in quel mese, all’età di 103 anni.

 

 

Varese, 6 marzo 2019 – La Guardia di Finanza Varese ha concluso le indagini nei confronti di una signora residente in un piccolo comune a pochi chilometri dal capoluogo, la quale, a partire dal 1994 fino al 2017, ha riscosso la pensione di vecchiaia e la rendita INAIL di un conoscente defunto, avente diritto, per l’ammontare complessivo di circa 370.000 euro.

Le indagini, scaturite a fronte di una segnalazione della direzione territoriale dell’INAIL di Varese, hanno consentito di accertare che il titolare era legato da tempo alla signora da un rapporto di conoscenza e fiducia, tanto da delegarla a pieno titolo al ritiro delle somme spettanti.

Purtroppo, a causa di un difetto di comunicazione tra il comune di residenza e gli Enti pagatori, tenuto conto che nel 1994 non era ancora attiva la procedura informatizzata, questi ultimi, all’oscuro dell’avvenuto decesso del beneficiario, avevano continuato ad accreditargli, fino ad ottobre del 2017, la somma ad egli spettante.

La signora, pur consapevole di fruire di un illecito beneficio, ben guardandosi dal comunicarlo, aveva continuato per 23 anni a recarsi mensilmente allo sportello bancario e, senza destare alcun sospetto, prelevare in contanti il denaro.

Solo nel gennaio 2018, avendo il timore di essere scoperta, presentava spontaneamente all’INAIL una dichiarazione attestante, falsamente, che il beneficiario era deceduto in quel mese, all’età di 103 anni, e pertanto non sussisteva più alcun titolo al pagamento.

Le Fiamme gialle, però, grazie a successivi riscontri presso il comune di residenza, accertavano la reale data di decesso del suddetto beneficiario, avvenuta nel 1994.

I militari procedevano quindi a denunciare a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese la signora per truffa aggravata ai danni dello Stato e, nel contempo, a svolgere i relativi accertamenti patrimoniali dai quali emergeva che il denaro incassato era già stato speso.

Al fine di recuperare le somme illecitamente corrisposte, l’INAIL interrompeva immediatamente il pagamento della relativa rendita mentre l’ente previdenziale sta procedendo a trattenere, mensilmente, la pensione di reversibilità dell’autrice della truffa.

L’operazione della GdF si inserisce nell’ambito del piano relativo al contrasto alle frodi al bilancio dello Stato e a tutela della corretta spesa pubblica e delle fasce più deboli della collettività.

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