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L’intervento, effettuato dalla Provincia di Bergamo, riguarda il progetto «Arco verde», ovvero la creazione di cinque specchi d’acqua a bassa profondità, progettati per favorire la sopravvivenza di rare specie acquatiche (fauna e flora) legate allo sviluppo di ambienti d’acqua stagnante.

Tale funzione in precedenza era svolta dalle pozze di abbeverata a uso del bestiame, ormai prosciugate da quasi 30 anni, mettendo a rischio la sopravvivenza di diverse specie di anfibi e rettili.

Bergamo 6 marzo 2019 – Questa mattina il consigliere provinciale delegato all’Ambiente Marco Redolfi ha svolto un sopralluogo nel Comune di Alzano Lombardo per verificare lo stato di avanzamento del progetto “Arco Verde”, ideato dalla Provincia di Bergamo e finanziato dalla Fondazione Cariplo per la riqualificazione ecologica di un corridoio di oltre 35 chilometri nell’Alta pianura bergamasca che colleghi in continuità i corsi dei fiumi Adda, Brembo, Serio e Oglio, mettendoli in connessione dal punto di vista ecologico con l’obiettivo di salvaguardare la biodiversità e in particolare la fauna.

Tale intervento ha interessato la dorsale che dal valico della Forcella di Monte di Nese si estende verso la località “Spiazzi” sotto la cima Filaressa, ed è consistito nella creazione di quattro dei nuovi stagni artificiali collocati entro i sedimi di vecchie pozze d’abbeverata ormai in asciutta, posti all’interno di doline già esistenti, che fino a pochi anni fa mantenevano un sufficiente livello idrico e una ricca comunità di anfibi e di una nuova pozza, realizzata con fondo in argilla, così da rispecchiare fedelmente l’antica tecnica costruttiva. Le altre pozze sono state invece impermeabilizzate con teli in EPDM.

Gli stagni saranno alimentati unicamente da acque meteoriche. Tra le specie che saranno direttamente e immediatamente favorite dagli interventi di ripristino si annoverano anfibi, come Salamandra comune, Tritone crestato, Ululone dal ventre giallo (raro e localizzato a forte rischio di estinzione locale), Rana montana e Rospo comune, rettili, come la Biscia dal collare e un ampio spettro di specie di invertebrati (Odonati e macro invertebrati acquatici). Anche l’avifauna, che in questi contesti prativi è caratterizzata da specie di forte interesse conservazionistico come ad esempio il Biancone e l’Averla piccola, sarà favorita dall’intervento. Il primo è un raro rapace di grandi dimensioni di cui in provincia di Bergamo sono note meno di 5 coppie e che arriverà tra poche settimane dall’Africa, dove trascorre i mesi invernali. Poiché si nutre quasi esclusivamente di rettili gli è stato attribuito il nome informale di “Aquila dei serpenti”. Il secondo invece è un piccolo passeriforme insettivoro che si nutre prevalentemente di grossi insetti volanti.

Entrambe le specie saranno dunque favorite dall’intervento di ripristino delle pozze di abbeverata che arricchiranno la disponibilità alimentare offerta dall’incremento quali-quantitativo della comunità erpetologica ed entomologica.

L’intervento ad Alzano Lombardo è solo uno di quelli previsti dal progetto, che coinvolge il Parco regionale dei Colli di Bergamo, la Comunità montana Valle Imagna e i Comuni di Carvico, Trescore Balneario e Alzano Lombardo.

Le azioni, finanziate dalla Fondazione Cariplo per 475mila euro e iniziate lo scorso giugno, sono riassunte qui appresso:

1. Riqualificazione ecologica dei torrenti

a. Torrente Grandone a Carvico per ricreare connessione ecologica tra il Monte Canto e l’Isola bergamasca Crezione di un’area step ingt stong possta a Sud Oveset del varco su aree messe a disposizione dalla società Hidrogest Spa – di prossima azione;

b. Torrente Rigos tra Almé e Sorisole, nel Parco dei Colli, come collegamento ecologico tra i Colli e le Orobie – avvio tra pochi giorni;

c. Torrente Tadone, a Trescore Balneario, tra le colline e la pianura della Valle Cavallina – in corso.

2. Interventi a favore della fauna anfibia

a. Nuovi stagni artificiali a Ubiale Clanezzo e Strozza, in un vecchio canale Enel vicino al torrente Imagna – concluso b. Ripristino pozze di abbeverata e creazione di stagni ad Alzano Lombardo, zona Monte di Nese – concluso.

3. Installazione di dissuasori ottici e acustici per proteggere la fauna dalla mortalità stradale

a. Messa in sicurezza di 11 singoli tratti stradali per circa 8 chilometri lineari di infrastrutture poste in contesti ambientali tali da costituire potenziali barriere ecologiche per il transito della fauna – di prossima azione.

Anche l’altra azione inerente la fauna anfibia, in Valle Imagna, è stata conclusa con la realizzazione di quattro nuove aree umide artificiali lungo il tratto di un canale ENEL realizzato in cemento intorno all’anno 1920 e dismesso dalla fine degli anni 80’ dello scorso secolo. Il canale, acquistato dalla Comunità Montana Valle Imagna, tra gli anni il 2001 e il 2008 è stato trasformato in un percorso ciclopedonale soggetto ad opere di adeguamento e messa in sicurezza legate alla sua fruizione per finalità turistiche. Gli interventi mirano a restituire siti riproduttivi storici per la riproduzione di importanti popolazioni di anfibi.

Arco Verde è un progetto seguito dal Settore Ambiente della Provincia, in particolare dal Dirigente Claudio Confalonieri e dalla Responsabile del Servizio Aree protette, Biodiversità e Paesaggio Vera Persico.

«Anche se questo intervento può sembrare una goccia nel mare per cercare di salvare una situazione di frammentazione ambientale – spiega il consigliere delegato all’Ambiente della Provincia, Marco Redolfi al contrario, bisogna evitare che una goccia faccia traboccare il vaso. “Arco Verde” rende concreta l’attività di salvaguardia ambientale. Il progetto ha centrato in pieno l’obbiettivo della salvaguardia e della ricucitura di un contesto territoriale che si estende lungo 35 chilometri nell’alta pianura bergamasca e che presenta grandi fragilità», conclude il consigliere.

Per ulteriori dettagli e per seguire l’avanzamento dei lavori si può consultare il sito www.arcoverdebergamo.it.

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