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Sequestrate dalla GdF di Torino oltre 700.000 confezioni di colla stick importate dalla Repubblica Cinese, per un valore di circa 2 milioni di euro, a conclusione di un’operazione che ha visto coinvolte altre Regioni in tutta Italia.

La colla sequestrata conteneva dicloroetano e cloroformio, sostanze cancerogene, tossiche e irritanti.

 

 

Torino, 12 febbraio 2018 – L’indagine, condotta dai Baschi Verdi di Torino e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è iniziata alcuni mesi fa con alcuni accertamenti tecnico-scientifici su campioni di colla stick acquisiti dai Finanzieri in alcuni negozi ed empori nel capoluogo piemontese, i cui

esiti hanno confermato la presenza di sostanze vietate pericolose in concentrazione superiore ai limiti consentiti dalla legge ed in particolare dicloroetano, una sostanza cancerogena, tossica e irritante, nonché cloroformio, potenzialmente irritante.

Gli esperti del Corpo hanno affermato che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, anche in piccolissime quantità, le sostanze rinvenute avrebbero potuto provocare lesioni acute o croniche.

Come e dove è avvenuto il sequestro del prodotto

I Finanzieri, nei giorni scorsi, hanno rinvenuto gli stick, di uso comune, stoccati in due diversi depositi in Puglia e in Campania, all’interno dei quali, grazie anche al supporto dei colleghi di Martina Franca e Torre Annunziata, è stato possibile sequestrare ulteriori 15.000 confezioni di colle pericolose pronte per essere commercializzate sull’intero territorio nazionale.

L’indagine delle Fiamme Gialle di Torino ha disarticolato l’intera filiera distributiva dei prodotto nocivo, facente capo a imprenditori italiani e di origine cinese. L’operazione, ha visto dieci imprenditori coinvolti e denunciati alla Procura della Repubblica di Torino per numerosi reati: si va dalla frode in commercio alle false indicazioni qualitative del prodotti, dall’immissione in commercio di prodotti pericolosi fino alla commercializzazione di articoli contenenti sostanze vietate.

Il valore della merce sequestrata supera i 2 milioni di euro.

L’intervento posto in essere dai Finanzieri, nello svolgimento del loro esclusivo compito di polizia economico-finanziaria, è stato finalizzato oltre alla dismissione dal commercio di prodotti pericolosi, anche a riportare sui giusti livelli i parametri della libera concorrenza, che invece, come accade con la vendita di prodotti non conformi e quindi prodotti in “economia”, causa danni a chi propone merce regolare e a prezzi di mercato.

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