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I direttori generali dei due enti sanitari fissano le priorità del mandato: rete clinico assistenziale, Pronto Soccorso, liste d’attesa, servizi territoriali e salute mentale.

Il tavolo del Collegio dei direttori punta su ascolto, dialogo e analisi dei dati per rispondere ai bisogni della sanità del territorio.

Bergamo 16 gennaio 2019 Una cabina di regia permanente e itinerante, da tenersi a cadenze programmate nelle sedi di Ats e delle singole Asst in funzione dei bisogni del territorio (come definito dalla L.R. n. 23 dell’11 agosto 2015 per le attività di coordinamento tra Ats e Asst), luogo dove confrontarsi sul livello dei servizi offerti ai cittadini e, più in generale, per acquisire importanti elementi sui bisogni sanitari e sociosanitari del territorio.

In data odierna, a due settimane dal loro insediamento, i direttori generali delle Asst – Maria Beatrice Stasi del Papa Giovanni XXIII, Francesco Locati della Bergamo Est e Peter Assembergs della Bergamo Ovest – si sono incontrati nella sede di Ats in via Gallicciolli con il direttore generale di Ats Bergamo, Massimo Giupponi, per il primo Collegio dei direttori, teso a definire le linee che caratterizzeranno il mandato ai vertici della sanità territoriale per i prossimi 5 anni.

Un’impostazione condivisa a livello regionale, come indicato dall’assessore al Welfare Giulio Gallera che dice: «L’evoluzione del sistema sanitario della Lombardia sta attraversando una fase epocale e la sua attuazione dipende soprattutto dalla capacità di essere un sistema integrato e sinergico che sapranno mettere in campo tutti gli attori protagonisti della riforma, (Regione, aziende territoriali e socio sanitarie, medici ospedalieri e di medicina generale, infermieri e tutti gli operatori delle professioni sanitarie). La presa in carico della persona, nella sua totalità e complessità – aggiunge l’assessore – è il cuore di tutte le nostre azioni, pertanto le iniziative dell’Ats di Bergamo, e tutte quelle analoghe istituite nell’ottica di “fare squadra”, rappresentano la corretta impostazione verso cui dirigere il nostro impegno e i nostri sforzi».

Un’importante sfida per raggiungere grandi obiettivi che la Regione indica, in termini di corretta allocazione delle risorse umane e strumentali con l’obiettivo prioritario del riordino della rete clinico assistenziale e la riduzione dei tempi d’attesa sia sui ricoveri che sulle prestazioni ambulatoriali. L’analisi dei dati epidemiologici consentirà di rendere chiaro il bisogno dei territori e di orientare al meglio l’offerta dei servizi.

«Credo nel lavoro di squadra – spiega Massimo Giupponi – e conosco il valore del personale sanitario, tecnico ed amministrativo. Intendo ascoltare tutti gli interpreti, sindaci, medici di medicina generale, parti sociali, associazioni di pazienti e di volontariato. I traguardi importanti non si raggiungono da soli. Procederemo attraverso tavoli fissi tra direttori amministrativi, direttori sanitari e direttori sociosanitari in funzione dei bisogni, garantendo un ruolo di raccordo e coordinamento. Programmazione e erogazione dei servizi – prosegue Giupponi – non possono prescindere da una forte e costante interazione tra strutture regionali e comunali. Ats lavorerà con i Sindaci attraverso il Consiglio di Rappresentanza ed i presidenti delle Assemblee di Distretti, coinvolgendo quando necessario le Asst».

Un dialogo costante con tutti gli stakeholders (associazioni di categoria, volontariato, sindacati, reti territoriali, comitati dei cittadini, in una logica di corresponsabilità, etc..), realtà molto spesso operative in seno alle Asst il cui apporto sarà ascoltato e valutato con l’obiettivo di potenziare filiere e percorsi per il cittadino.

«Il Papa Giovanni è un centro di riferimento di alta specialità – sottolinea Maria Beatrice Stasi – e non solo per il territorio provinciale. Un ruolo che dobbiamo mantenere e valorizzare ulteriormente, accanto a quello di azienda sociosanitaria che, collaborando con Ats e le altre Asst, si occupa di presa in carico e continuità delle cure. In questo senso apprezzo particolarmente il fatto di partire dai dati e dall’ascolto – continua Stasi – e quindi dai bisogni presenti, per porre mano al riordino delle reti. Amo essere molto concreta e sono certa che altrettanto vorranno esserlo i miei colleghi: abbiamo il dovere di impegnarci come un’unica squadra, per rispondere al meglio ai cittadini, alla luce delle rispettive vocazioni».

Francesco Locati ha aggiunto: «Questo approccio basato sull’ascolto e sul confronto anche critico e costruttivo delle attività – molto spesso comuni – è fondamentale. Come Asst Bergamo Est – prosegue Locati – saremo impegnati in progetti di riqualificazione dei vari Presidi (PS di Seriate, PS ostetrico-ginecologico di Seriate, Radiologia e adeguamento antincendio di Alzano Lombardo, Poliambulatorio e Riabilitazione di Gazzaniga, Centro per i disturbi del comportamento alimentare di Piario, adeguamento antincendio e predisposizione climatizzazione di Lovere, completamento dell’offerta del POT di Calcinate) e del nuovo Presst e nuova Neuropsichiatria Infantile e Adolescenza a Trescore Balneario, in collaborazione con la Fondazione Azzanelli Cedrelli».

I direttori sono d’accordo all’unanimità che occorre investire su risorse integrate tra loro per potenziare la rete clinico-assistenziale: il Pronto Soccorso, i servizi territoriali nonché l’area della salute mentale (psichiatria e neuropsichiatria).

«Quello odierno è un primo importante incontro, che cade proprio all’inizio di questo mandato, che ci vede per i prossimi cinque anni al lavoro per la cura e la presa in carico dei pazienti del nostro territorio: ognuno, con il suo ruolo e la sua azienda, ma uniti per fornire le migliori risposte socio sanitarie ai cittadini bergamaschi», ha concluso Peter Assembergs.

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