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L’avversione alla felicità, chiamata anche cherofobia o paura della felicità, rappresenta un atteggiamento, per cui gli individui evitano deliberatamente le esperienze che evocano emozioni positive o di gioia.

Bergamo, 1 gennaio 2019 – Chi è affetto da cherofobia ha paura di essere felice. Questo disturbo anche se non riportato nel (DSM-V), manuale dei disturbi mentali potrebbe essere definito una forma di “ansia anticipatoriache impedisce di raggiungere serenità e felicità.

Nello specifico, se le persone che soffrono del disturbo in parola, in particolare i giovani, dovessero raggiungere il loro obiettivo, ovvero la gioia e la felicità, ciò avverrebbe con un senso di angoscia per il timore di quello che potrebbe succedere dopo.

In breve, tali persone sono convinte che potrebbe accadere loro qualcosa di terribile se dovessero andare incontro a momenti di felicità.

Ecco come riconoscere il disturbo

La cherofobia potrebbe avere radici psicologiche profonde in queste persone che risalgono al loro periodo infantile per aver vissuto punizioni o umiliazioni che hanno distrutto una situazione particolare di serenità e felicità.

Il sistema nervoso centrale ha assimilato queste situazioni stressanti che hanno scatenare in loro la paura che si rinnova ogni qualvolta si presenta un’occasione che potrebbe indurli a essere felici.

I sintomi

I cherofobici, persone prevalentemente introverse, non manifestano in maniera palese la loro tristezza o disagio in quanto agiscono in modo celato e con un tocco di autolesionismo. Rifiutano situazioni in cui possono vivere esperienze gratificanti o felici per paura che dopo possa arrivare un periodo negativo.


La cura

Sono molte le persone affette da cherofobia che non intendono trovare una soluzione al loro disturbo perché sono convinti che quest’ultimo li protegge dai rapporti col mondo esterno. Sarebbe invece oltremodo importante spiegare alle persone a loro vicine di convincerli ad affrontare il problema con l’aiuto della psicoterapia.

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