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Secondo un recente studio, le persone hanno maggiori probabilità di invecchiare senza problemi di salute quando presentano una buona quantità di acidi grassi omega 3 nel sangue.

 

 

Reuters Health news, 24 novembre 2018 – Gli autori della ricerca – guidati da Heidi Lai della Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University di Boston –  si sono concentrati sul cosiddetto invecchiamento sano, il numero di anni che le persone vivono senza sviluppare disabilità o problemi di salute fisici o mentali. I dati esaminati riguardavano 2.622 adulti che avevano in media 74 anni, seguiti dal 1992 al 2015. Durante l’intero periodo di studio, solo l’11% è invecchiato in maniera sana.
«Abbiamo scoperto che gli anziani che avevano livelli elevati di omega 3 acquisiti tramite il pesce presentavano una maggiore probabilità di vivere più a lungo e in modo più sano», ha dichiarato l’autrice principale dello studio, Heidi Lai  «Tali risultati supportano le attuali linee guida sull’alimentazione che consigliano di mangiare più pesce», ha osservato.
Secondo le linee guida statunitensi sull’alimentazione, gli adulti dovrebbero consumare circa 227 grammi di pesce alla settimana, idealmente mangiandolo due volte a settimana al posto di carne, pollame o uova. Alcune opzioni ricche di omega 3 includono salmone, acciughe, aringhe, alosa, sardine, ostriche, trote e sgombro dell’Atlantico o del Pacifico.
In questo studio, i soggetti con i livelli più elevati di acidi grassi omega 3 nel sangue avevano dal 18% al 21% in meno delle probabilità di avere un invecchiamento non sano.
Lo studio

I ricercatori hanno misurato i livelli nel sangue di omega 3 all’inizio dello studio e dopo sei e 13 anni. Tra gli omega 3 misurati figuravano acido eicosapentaenoico (EPA, acido docosaesaenoico (DHA) e acido alfalinoleico (ALA). Le principali fonti alimentari di EPA, DHA e DPA sono rappresentate dal pesce, mentre l’ALA è contenuto soprattutto in noci, semi e verdure a foglia verde.
Sulla base di queste misurazioni, gli studiosi hanno diviso i partecipanti in quintili, dai livelli più bassi a quelli più alti di omega 3 in circolazione.Dopo aver considerato i fattori sociali, economici e di stile di vita, i ricercatori hanno scoperto che le persone con i più alti livelli di EPA derivanti dal consumo di pesce avevano il 24% in meno delle probabilità di avere un invecchiamento non sano rispetto a quelle con i livelli più bassi di tale acido.Quanto ai livelli di DPA, i partecipanti nei tre quintili superiori presentavano dal 18% al 21% in meno di probabilità di invecchiare in maniera non sana. Tuttavia, il DHA assunto tramite il pesce e l’ALA assunto mangiando verdura non sembravano influire sulla possibilità di un invecchiamento attivo.

Gli effetti degli Omega 3 sulla salute
Una possibile spiegazione di questo effetto è che gli omega 3 contribuiscono a regolare la pressione, la frequenza cardiaca e l’infiammazione, osservano gli autori dello studio. Precedenti ricerche avevano associato gli omega 3 a un minor rischio di aritmia, livello inferiore di lipidi nel sangue, rischio ridotto di placca arteriosa e pressione leggermente inferiore.
L’attuale studio non era un esperimento controllato progettato per provare se o come gli omega 3 possono influenzare direttamente la salute. Un altro lato negativo è la mancata considerazione degli integratori di omega 3.

«Sarebbe prematuro che le persone decidessero per la loro salute in base a questo studio –  ha affermato Yeyi Zhu del Kaiser Permanente Northern California e della University of California di San Francisco -. Si sono accumulate evidenze sull’associazione inversa tra acidi grassi omega 3 e probabilità di malattie cardiovascolari –  ha proseguito Zu -. Tuttavia, i dati sono discordanti su altre componenti dell’invecchiamento sano», conclude.

Fonte: Lisa Rapaport

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