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Scoperta dalle Fiamme Gialle di Brescia e di Desenzano del Garda attività finanziaria abusiva, sconosciuta al fisco

Truffati 143 imprenditori per mutui fittizi mai concessi

Arrestata donna brianzola di 54 anni

 

 

Brescia, 2 febbraio 2018. Nella mattinata odierna, gli agenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Brescia in sinergia con quelli della Tenenza di Desenzano del Garda, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, disposta dal GIP presso il Tribunale di Brescia, nei confronti di una donna brianzola (di anni 54) residente a Lesmo.

Si tratta dell’operazione denominata “Maga Circe”, svolta dalle Fiamme Gialle bresciane sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, che ha visto indagati tre soggetti, i quali hanno creato una “struttura finanziaria fittizia” composta da due Fondazioni create ad hoc, vere e proprie “scatole vuote” gestite direttamente dagli indagati. In particolare: la prima Fondazione con sede a Cernusco Lombardone (LC) ed uffici operativi nel bresciano, aveva il ruolo di finta “indipendent assessor”, ossia di valutatrice indipendente dei progetti presentati, attraverso personaggi che fungevano da tutor, e che favorivano, in particolare, quelli ispirati alla green economy.

Tale fondazione adottava vere e proprie strategie ingannevoli: le istruttorie spesso si concludevano prima che iniziassero con un giudizio negativo, da parte dei tutor che invitavano gli imprenditori a integrare i loro progetti secondo le indicazioni fornite da questi ultimi.

Detti progetti venivano poi accolti in seconda istanza per rendere il sistema fraudolento maggiormente “credibile”.

La seconda Fondazione, con sede formale in Svizzera e ufficio operativo a Vimercate, aveva il compito di erogare i finanziamenti e di fingere la messa a disposizione di denaro ai malcapitati imprenditori attraverso la stipula di contratto di mutuo.

Infatti, le Fiamme Gialle hanno sequestrato circa 143 finti contratti di finanziamento, tutti stipulati tra la Fondazione in parola e le società nazionali, per un ammontare complessivi di 3 miliardi e 534 milioni di euro, in effetti mai erogati a causa di millantati “intoppi” burocratici, tramite i quali gli indagati facevano slittare giorno dopo giorno (per tre/quattro anni) gli accrediti dei fantomatici mutui promessi.

Particolarmente ingannevoli si sono rivelate le dichiarate finalità della Fondazione che si prefiggeva uno scopo solidaristico, come si legge nel suo Statuto, ovvero quello di aiutare i bambini indigenti e gli adolescenti delle aree più svantaggiate del mondo.

Il meccanismo fraudolento funzionava nel modo seguente: dapprima, era prevista la valutazione dell’indipendent assessor; in un secondo momento, la stipula del contratto da parte del lender della Fondazione e, da ultimo, si concludeva con l’incasso della “commissione” pagata (inutilmente) dagli imprenditori come spese di istruttoria, compresa tra i 2.200 e i 4.400 euro.

Ad attrarre i richiedenti del mutuo erano soprattutto i consistenti importi promessi (da un minimo di 400.000 euro ad un massimo di 141 milioni di euro per ogni finanziamento), la mancata richiesta di specifiche garanzie, il favorevolissimo tasso di interesse (al massimo pari all’1%, a volte anche pari allo zero). Inoltre, le Fondazioni create ad arte dagli indagati hanno stipulato i contratti di finanziamento in totale assenza delle autorizzazioni previste dalla Banca d’Italia che impone, agli intermediari finanziari, l’iscrizione in apposito albo, risultando, tra l’altro, violato anche l’art. 132 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, ovvero l’esercizio abusivo di attività finanziaria. Le “commissioni” pagate dagli imprenditori, per un ammontare complessivo di circa 750.000 euro, oltre a non essere mai state dichiarate al Fisco, sono finite nelle mani degli indagati che le hanno spese per fini personali e voluttuari.

Da segnalare che circa 100.000 euro sono stati giocati ai Casinò di Campione e Sanremo.

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