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Le cerimonie istituzionali avranno luogo nella mattinata di sabato prossimo 27 gennaio con inizio ore 10, alla Rocca

Alle ore 11, al binazio 1 della stazione ferroviaria, saranno ricordati i lavoratori scioperanti della fabbrica di Sesto S. Giovanni, prima rinchiusi nel carcere di S. Agata di Città Alta e poi deportati nei lager nazisti

La giornata si concluderà nel giardino antistante Palazzo Frizzoni, in memoria dei 20 bambini ebrei uccisi nel campo di Neuengamme

Si terranno inoltre, da sabato 20 gennaio a domenica 11 febbraio mostre, incontri, teatro e cinema che faranno da cornice alle nuove iniziative sulle leggi razziali, promosse dal Comune di Bergamo

 

 

 

Bergamo 16 gennaio 2018

Questa mattina ha avuto luogo a Palazzo Frizzoni un incontro tra l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti, la Presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi, il vicesindaco Sergio Gandi, il direttore di Isrec (Istituto bergamasco per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea) Elisabetta Ruffini e gli studenti del medesimo Istituto, con i giornalisti locali, per la presentazione delle iniziative che si terranno in città in occasione della Giornata della Memoria.

Lo scopo principale dell’iniziativa è stato quello di ricordare il nefasto periodo storico del Nazi-fascismo e sprattutto far conoscere alle nuove generazioni, la messa al bando delle sue leggi razziali, a seguito delle quali, molte famiglie di Ebrei di tutta l’Europa furono portati in massa dentro vagoni per bestiame, nei campi di sterminio nazisti in Germania.

Era il lontano 27 gennaio 1945, quando i soldati russi entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, entrando in contatto con una realtà a dir poco allucinante: si erano resi testimoni di atrocità perpretate a danno di migliaia di famiglie di ebrei sterminate con il gas e poi rinchiuse nei forni crematori per non lasciare tracce. Tale data segna la fine delle persecuzioni nazi-fasciste in Europa ed è stata proclamata “Giorno della Memoria”, affinchè tutti ricordino le efferate gesta compiute dai nazisti nei confronti di quelli che loro ritenevano una razza inferiore, e affinché quanto accaduto non si ripeta più.

Interessante e, al tempo stesso, preoccupante è stato il discorso della presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi che ha detto: «Non può non essere ricordato un periodo come quello del nazi-fascismo che ha visto protagoniste intere famiglie di ebrei, reputate razze inferiori, deportate nei lager nazisti e non solo loro, anche altri gruppi di persone perseguitate come omosessuali, disabili e zingari. Bisogna prendere consapevolezza – ha continuato la presidente – di tenere a bada tali vecchie ideologie e cercare di insegnare alle nuove generazioni, attraverso la storia contemporanea, ciò che è stato il nazi-fascismo, le atrocità da esso compiute e fare in modo che non si avveri un’altra volta. Ultimamente in Consiglio comunale ci sono stati consiglieri – ha concluso – che hanno sostenuto che il periodo storico in questione è oramai accaduto e non bisogna parlarne più».

«Quella del 27 gennaio – commenta l’assessore alla cultura Nadia Ghisalberti – è una data simbolo, entrata nella legge italiana, che ricorda la Giornata della Memoria. Con l’uscita delle leggi razziali del 1938, l’Italia divenne razzista. La nascita di gruppi nostalgici nel nostro Paese – aggiunge l’assessore – implica maggiore responsabilità e più sensibilità al fenomeno. Nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale del 27 gennaio – conclude – aggiungeremo la Giornata della Memoria per ricordare, anche con l’affissione di manifesti, le atrocità compiute dai nazisti sugli ebrei europei».

Le cerimomi istituzionali si terranno nella mattinata di sabato prossimo 27 gennaio con inizio, ore 10, alla Rocca con deposizione di una corona d’alloro sulla lapide dei caduti al Parco delle Rimembranze, in ricordo degli Ebrei bergamaschi deportati nei campi di sterminio nazisti. Un’altra corona d di alloro verrà successivamente deposta, ore 11, al binario 1 della stazione ferroviaria, in memoria dei lavoratori scioperanti della fabbrica di Sesto S. Giovanni, prima rinchiusi nel carcere di S. Agata e poi deportati nei lager nazisti. La giornata si concluderà nel giardino antistante Palazzo Frizzoni, in memoria dei 20 bambini ebrei uccisi nel campo di Neuengamme.

Mostre, incontri, teatro e cinema faranno da cornice alle nuove iniziative sulle leggi razziali, promosse dal Comune di Bergamo, che si terranno da sabato 20 gennaio a domenica 11 bebbraio.

«C’è una frase di Primo Levi che ha accompagnato tutto il nostro lavoro – ha commentato Elisabetta Ruffini, direttore dell’Isrec –: “Ci proclamavamo nemici del fascismo, ma in effetti il fascismo aveva operato su di noi, come su quasi tutti gli italiani, estraniandoci e facendoci diventare superficiali, passivi e cinici”. I manifesti per le vie di Bergamo – prosegue Ruffini – la mostra che porta l’attenzione sulla storia bergamasca con la scoperta o riscoperta di documenti che ci riguardano da vicino, studenti preparati e mobilitati a diventare guide delle mostra allestite nelle loro scuole sono stati il nostro esercizio di quest’anno contro superficialità, passività, cinismo», conclude.

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