Impiantata mano bionica su una donna veneta al Gemelli di Roma

Si tratta di Almerina Mascarello, che anni fa perse la mano sinistra in un incidente. L’arto bionico percepisce il contatto con gli oggetti

Micera: «La mano è una versione migliorata di quella impiantata su un uomo danese nel 2014. La parte elettronica, che ne permette il funzionamento, è racchiusa in uno zainetto»

 

 

 

Roma, 4 dicembre 2018

Pare che si stia avverando il film degli anni ’70 «La donna bionica». Infatti, al policlinico Gemelli di Roma, è stato eseguito il primo intervento al mondo di una mano artificiale, sensibile al tatto, su una donna veneta, Almerina Mascarello che, anni addietro, a seguito di un’incidente perse la mano sinistra.

L’arto bionico, che ha la capacità di percepire il contatto con gli oggetti, è stato realizzato dall’équipe di Silvestro Micera, sperimentato – tempo fa – anche dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e dal Politecnico di Losanna. L’intervento prima di quello attuale fu eseguito nel giugno del 2016 dal gruppo di neurochirurghi di Paolo Maria Rossini, sempre al policlinico Gemelli.

«Un sistema registra i movimenti dei muscoli e li traduce in segnali elettrici – ha spiegato Silvestro Micera – poi trasformati in comandi per la mano; un altro sistema trasforma l’informazione registrata dai sensori della mano in segnali da inviare ai nervi – ha aggiunto il chirurgo – e quindi in informazioni sensoriali. L’obiettivo ultimo è rendere questa tecnologia utilizzabile clinicamente. Lo zainetto è stato uno step intermedio – conclude – e il prossimo passo è miniaturizzare l’elettronica».

Picture of Antonio Casablanca

Antonio Casablanca

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