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Si tratta sicuramente di persone che non sono d’accordo con le vacinazioni obbligatorie per i bambini. Non risultano pero’ danni alle persone o a cose.
Bergamo, 1 giugno 2017
Vili atti intimidatori portati a termine da ignoti e scoperti al momento dell’apertura, nei confronti dei Presidi socio sanitari territoriali di Sant’Omobono Terme e di Ponte San Pietro.
I due Direttori socio sanitari territoriali delle Asst bergamasche si sono uniti all’Assessore Giulio Gallera nell’esprimere solidarietà al Ministro della Salute Beatrice Lorenzini (ha disposto le vaccinazioni obbligatorie nelle scuole), e hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni su quanto accaduto:
Si tratta di un episodio fortunatamente senza esiti per operatori e cittadini che frequentano il Presidio di Sant’Omobono – ha commentato Donatella Vasaturo, direttore sociosanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII – ma non meno grave per la ferita inferta alla convivenza civile e alla fiducia verso chi lavora per la salute pubblica, che dall’introduzione della riforma è il riferimento degli ex distretti della Valle Imagna. Il boom di richieste per le vaccinazioni meningococciche – ha proseguito – dimostra la consapevolezza dei cittadini sull’efficacia e sulla sicurezza dell’unica forma di prevenzione per malattie ancora pericolose, e questo ci dà le motivazioni per continuare a lavorare quotidianamente e silenziosamente, con le persone che incontriamo nei nostri uffici e nei nostri ambulatori, anche per rispondere ai loro dubbi, se espressi a viso aperto e pacificamente”, ha concluso.
“Un atto intimidatorio che lascia sgomenti, per il tentativo di opporre la violenza alle evidenze scientifiche – ha affermato Barbara Mangiacavalli, direttore socio sanitario territoriale dell’Asst Bergamo Ovest -. La piena solidarietà, mia e di tutta la Direzione – ha proseguito – va non solo al ministro Beatrice Lorenzin, ma anche ai nostri operatori del presidio di Ponte San Pietro: la riforma ci ha voluto più vicini ai cittadini e questo è il nostro primo obiettivo. Pensare che, fra coloro che incontriamo ogni giorno vi sia chi è pronto a ricorrere alla violenza invece che al dialogo, ci sprona a continuare nella nostra opera di educazione e prevenzione con ancora maggiore motivazione”, ha conlcluso.

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