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RenziOrlando

Manca all’appello, però, il 35 per cento dei votanti sia a Bergamo che in provincia rispetto alle precedenti primarie del 2013.

30 aprile 2017

Infatti nelle precedenti primarie i votanti che si recarono alle urne furono 34.598, mentre quelli attuali sono 21.300. Nonostante ciò, pare che i bergamaschi hanno accolto l’appello lanciato da Martina, nel corso dell’incontro con Renzi, che ha avuto luogo alla Fiera di Bergamo lo scorso 22 aprile, quando ha chiesto l’aiuto degli iscritti al partito per questa campagna elettorale delle primarie. Era sotto inteso, ovviamente, che l’aiuto era stato chiesto per Renzi, il quale, prima di andarsene, ha raccomandato ai presenti la massima partecipazione al voto.

Quindi, nonostante l’affluenza alle urne sia stata ridotta rispetto alle scorse primarie, l’ex Premier ha conseguito un risultato di consensi quasi plebiscitario rispetto al suo rivale Andrea Orlando. L’altro concorrente Michele Emiliano non ha partecipato a queste ultime elezioni in quanto i voti che ha ottenuto al congresso ( 6% a livello nazionale), non sono stati sufficienti per potersi candidare.

I succitati dati sono attendibili, ma non hanno ancora carattere di ufficialità.

Renzi trionfa

Intanto, sono le ore 1,18 del 1 maggio 2017 e, in questo momento, apprendiamo che Matteo Renzi torna segretario del PD con una vittoria a dir poco schiacciante sul suo rivale Maurizio Orlando (che si ferma intorno al 20%). L’ex Premier aveva ipotizzato un’affluenza intorno al milione di votanti, mentre l’affluenza è stata considerevole: circa il doppio!

Questi sono i numeri a livello nazionale di queste votazioni:

Su 392.000 voti espressi a queste primarie PD, a livello nazionale, la classifica è la seguente:

Matteo Renzi – 70%

Andrea Orlando – 20 %

Michele Emiliano – 6%

Il Presidente Gentiloni ha chiamato al telefono il neo Segretario congratulandosi per il risultato elettorale conseguito.

«Il congresso segna l’inizio di una pagina nuova – Ha affermato Renzi – non è la rivincita o il secondo tempo della solita partita. Ha vinto tutto il PD, ma soprattutto quello che non si è vergognato delle cose fatte in questi anni – ha continuato – della legge sul dopo di noi, delle unioni civili, della legge sul lavoro, perché se ci sono 700mila posti di lavoro in più non possiamo far finta di vergognarcene, il Jobs act è una delle cose più straordinariamente di sinistra fatte,» ha concluso.

Tale risultato dovrebbe considerarsi, sufficiente per la legittimazione della guida del PD per i prossimi quattro anni, senza avere più problemi con la minoranza.

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