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L’operazione richiederebbe un costo di circa 46 milioni di euro

Bergamo, 20 aprile 2017

Il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, parlando ieri alla stampa, al Salone dello studente di Milano, ha confermato che intende indire un Referendum per chiedere ai cittadini lombardi se vogliano maggiore libertà e autonomia nelle materie di competenza della Regione.

«Oggi sentirò il presidente Zaia – ha proseguito – e poi domani annuncerò la data».

Dello stesso parere, e non poteva essere altrimenti, è anche il Segretario della Lega Matteo Salvini, che ha ammesso:

«Il mio sogno è quello di Gianfranco Miglio, l’unità nel rispetto delle diversità. Quindi il referendum è fantastico».

L’operazione però avrebbe un costo di circa 46 milioni di euro e, nella Regione in questione, c’è chi non la pensa come loro. Tra questi spiccano i nomi del Ministro Maurizio Martina e del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha commentato così:

«La piena disponibilità del Governo ad aprire la trattativa sull’ “autonomia rafforzata” della Lombardia, manifestata oggi dal Ministro Martina a nome dell’esecutivo, rende del tutto inutile il referendum che Maroni vuole celebrare in autunno. Il quesito referendario – ha proseguito – recita: “Volete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 116, terzo comma della Costituzione?

Bene, il Governo dice sin d’ora d’essere pronto ad aprire la discussione, non c’è dunque bisogno di chiedere alcunché ai lombardi. Anzi, se Maroni avesse dato seguito all’invito che un anno e mezzo fa gli recapitai a nome di tutti i sindaci dei capoluoghi e di tutti i presidenti delle Province lombarde, e avesse formalmente chiesto al Governo l’apertura del tavolo di lavoro sull’autonomia, a questo punto i cittadini lombardi avrebbero già ottenuto ciò che non si è neppure iniziato a discutere!

Si è perso dunque del tempo prezioso. Del resto – ha continuato il primo cittadino nei quattro anni del suo mandato il presidente della Regione non ha fatto nulla per concretizzare i suoi impegni elettorali, a partire dalla riduzione del residuo fiscale. Ora la presa di posizione del Governo offre a Maroni l’occasione per dimostrare se ha davvero interesse per l’autonomia lombarda e, in questo caso, deve solo raccogliere la proposta del Ministro Martina e scrivere formalmente al Presidente Gentiloni, risparmiando i 46 milioni di euro del referendum e destinandoli a cose più necessarie, o se invece gli interessa solo agitare una bandiera a fini propagandistici. Io lo invito ad accogliere la proposta e ad avviare un processo importantissimo per la Lombardia», ha concluso.

Da un po’ di tempo a questa parte corre voce nella città orobica che Gori si presenterà alle prossime elezioni regionali. Infatti, sono parecchi i cittadini a Bergamo che lo vorrebbero alla presidenza della Regione Lombardia,anche se lui non ha mai chiesto di candidarsi.

«da bravo sindaco – sostengono i bergamaschi – sarebbe anche un bravo presidente della Regione!….»

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