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Nuova notizia di reato inoltrata dall’Ispettorato del lavoro di Bergamo, ai sensi dell’art. 603-bis c.p., che punisce il c.d. “caporalato” e lo sfruttamento dei lavoratori in stato di bisogno.

Bergamo, 26 giugno 2018 – A essere stati deferiti all’Autorità Giudiziaria questa volta sono stati due cittadini albanesi, terzisti per alcune aziende della “valle della gomma”, che sfruttavano lavoratrici a domicilio, addette alla sbavatura degli stampi in gomma.
L’attività ha avuto origine dall’inchiesta condotta dalla trasmissione televisiva di LA7 “piazzapulita” e ha visto la collaborazione tra Ispettorato del Lavoro e Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo.
Gli ispettori hanno ricostruito il ciclo produttivo delle lavoratrici a domicilio, sette di nazionalità senegalese e una di nazionalità indiana, giungendo a calcolare una remunerazione inferiore a tre euro a ora. L’ipotesi della sfruttamento discende proprio da una remunerazione al di fuori di ogni previsione contrattuale, mentre l’approfittamento dello stato di bisogno è insito nell’accettazione delle condizioni di lavoro proposte, a cui va aggiunto un insalubre ambiente domestico, poiché troppo limitato per contenere i notevoli quantitativi di gomma da lavorare periodicamente.
Questa e’ la seconda denuncia quest’anno da parte dell’Ispettorato del Lavoro di Bergamo per “intermediazione illecita e sfruttamento di lavoro”, indice di una nuova fenomenologia di illecito lavoristico che rischia di prendere casa in un territorio sano e attento alla cultura del buon lavoro, come quello Bergamasco

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