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Si tratta di un 43enne catanese, in trasferta, e un 30enne marocchino, entrambi con precedenti analoghi, già detenuti per aver commesso altre rapine nell’hinterland bresciano

Bergamo 13 marzo 2018. La Polizia di Stato ha individuato i due soggetti autori della rapina consumata ai danni della filiale della banca Carige, sita nella via Guglielmo d’Alzano nell’ottobre scorso.

Ecco come sono andati i fatti

Nella mattinata del 20 ottobre 2017, due uomini, a poca distanza l’uno dall’altro, si introducevano nella filiale bergamasca del citato Istituto bancario, e immobilizzavano il direttore assieme a due impiegate e un cliente che aveva fatto in quel momento accesso alla banca; tutti venivano condotti nell’area retrostante della filiale, riservata al personale.

Uno dei due rapinatori intimava al cassiere di consegnare il denaro presente in cassa, pari a circa 20.000 euro.

Ottenuto il denaro, i rapinatori si allontanavano, dopo aver sottratto anche il telefoni cellulare al direttore e al predetto cliente, in modo da ritardare l’intervento delle forze dell’ordine.

Non appena la centrale operativa della polizia riceveva la chiamata di intervento, inviava immediatamente una volante che si recava sul posto, per i rilievi del caso. Scattava quindi un’intensa attività d’indagine, posta in essere dalla Squadra Mobile, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo.

Riconoscimento dei due rapinatori da parte delle vittime

A seguito di un fitto scambio informativo con organi investigativi di altre province, veniva segnalato il pregiudicato catanese Sozzi Giovanni (classe 1975) come fortemente somigliante ad uno dei soggetti resisi autori della rapina in parola, immortalato dalle telecamere della filiale. Sozzi, con precedenti specifici, veniva quindi riconosciuto dalle vittime quale uno dei due rapinatori.

Una successiva attività d’indagine, posta in essere tra i contatti, le amicizie e le frequentazioni del Sozzi, consentiva agli inquirenti di individuare il pregiudicato marocchino Mchakhchekh Brahim (classe 1988), anch’egli con precedenti specifici, fortemente somigliante al secondo rapinatore. Anche quest’ultimo veniva riconosciuto dalle vittime.

Pertanto ai due rapinatori, già detenuti per analoghe rapine perpetrate nell’hinterland bresciano, su cui sono in corso attive indagini della Procura di Brescia, veniva contestato il reato in questione.

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