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cliccailneo
Bergamo, 16/02/2017

L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo ha presentato «Clicca il Neo», il progetto pensato per validare un sistema di tele-dermatologia per la diagnosi precoce dei tumori cutanei.

Tra tutte le malattie cutanee, il melanoma rappresenta oggi una delle cause principali di mortalità, con un’incidenza crescente di anno in anno. Ma prevenzione e diagnosi precoci possono essere un valido aiuto.
“Il valore della prevenzione e’ la differenza tra quello che si spenderebbe in caso di diagnosi tardiva, al netto della sofferenza che provoca al paziente che e’ il vero valore della prevenzione.”
Cio’ e’ quanto e’ stato annunciato stamani, da Mara Azzi, direttore generale dell’ATS di Bergamo, dove ha avuto luogo la conferenza di presentazione di “clicca il neo”, un progetto finalizzato alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori cutanei attraverso un sistema di tele-dermatologia. Il direttore dell’ATS, che ha aperto ll tema della conferenza, ha continuato dicendo: ” La diagnosi precoce, nella migliore delle ipotesi che non ci siano melanomi, quando la lesione e’ sospetta viene asportata con intervento poco invasivo in day hospital e l’esame istologico costa da 1000 a 1500 euro. Al contrario, in caso di diagnosi tardiva – conclude – quando il melanoma e’ gia’ in stato avanzato, si parla di costi per le cure chemioterapiche e assistenza che arrivano a 200 mila euro all’anno.”
Nel corso della conferenza sono state inoltre presentate le modalità di svolgimento del progetto, i sostenitori della prima fase e i risultati ottenuti dall’applicazione dello studio che, in via preliminare, ha coinvolto i dipendenti di ATS Bergamo ed e’ durato dal 10/102016 al 3/02/2017 con 423 visite.
Vediamo cosa e’ emerso, nella fase preliminare , dal suddetto screening?
– sono state individuate 25 lesioni sospette da trattare con piccoli interventi ambulatoriali;
– 211 sono stati i dipendenti a cui e’stato chiesto di usare l’App “Clicca il neo”;
– 213 sono stati quelli che hanno fatto ricorso allo screening tradizionale.
L’obiettivo dei ricercatori e’ stato quello di dimostrare l’equivalenza tra monitoraggio attraverso l’App “Clicca il neo” e il controllo tradizionale, evidenziando il vantaggio dell’uso dell’App piu’ veloce e immediato, oltretutto perche’ non comporta la necessita’ di prenotare lo screening ne’ di affrontare spostamenti.
Infatti con l’App e’ possibile realizzare l’auto esame in questione semplicemente scaricando l’applicazione sul proprio smartphone, e scattando una foto della macchia o sospetta lesione cutanea, inviando l’immagine direttamente all’esperto dermatologo il quale, nel piu’ beve tempo possibile, inviera’ il riscontro. Tale studio, nella sua fase di sperimentazione, avra’ una durata prevista di 3 anni e impegnera’ esperti del settore direttamente negli ambulatori dell’ATS.

“Dai dati preliminari raccolti attraverso i servizi gia’ disponibi in fase pilota – ha spiegato Luigi Naldi, coordinatore del progetto “Clicca il neo” – si e’ stimata una prevalenza di lesioni meritevoli di ulteriori valutazione con esame diretto intorno al 10 per cento nel campione di soggetti che si sono affidati alla teledermatologia. La classificazione online e specialistica – prosegue il dermatologo – si basa su tre possibili risultati: lesione non a rischio, sospetta o altamente sospetta. Per tutte le lesioni classificate come sospette o altamente sospette viene consigliata una visita di conferma specialistica e l’eventuale asportazione chirurgica della lesione. Sono convinto che questo progetto – conclude Naldi – nato dalla volonta’ di semplificare il meccanismo della prevenzione, potra’ dimostrare di essere efficace e spero possa coinvolgere una platea di soggetti sempre piu’ vasta e sempre piu’ determinata a prendersi cura della propria salute.”
Olte allo studio che coinvolge i dipendenti ATS, il programma prevede anche l’attivazione di un intervento educativo, rivolto ai cittadini della Provincia di Bergamo, sul riconoscimento di lesioni pigmentarie sospette anche attraverso materiale pubblicitario esposto in luoghi pubblici. Ai primi 350 soggetti che utilizzeranno il servizio sara’ proposta una valutazione clinica diretta e gratuita dell’intera superficie cutanea da parte di uno specialista dermatologo.
“Ritengo che “Clicca il neo” possa essere uno studio e programma di screening valido sia dal punto di vista clinico sia scientifico – ha commentato Giuseppe Chiesa, presidente della LILT (Lega Italiana Contro i Tumori) di Bergamo – che potra’ rappresentare un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce e nella cura in particolare del melanoma. La LILT di Bergamo da piu’ di 80 anni e’ attiva in tutto il territorio bergamasco – ha proseguito Chiesa – per la diffusione della cultura della pevenzione oncologica e della diagnosi precoce dei tumori attraverso l’impegno delle varie delegazioni pesenti non solo a Bergamo ma su tatta la provincia. Nello spirito della nostra attivita’ di prevenzione – conclude il presidente – abbiamo ritenuto opportuno di supportare e sponsorizzate, grazie ai fondi pervenuti dalla Fondazione Credito Bergamasco, il progetto “Clicca il neo” per la diagnosi precoce dei tumori della pelle.”
Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco ha dichiarato:
” Com’e’ noto, la Fondazione Creberg e’ da sempre impegnata nello sviluppo e nel sostegno di iniziative meritorie a favore della ricerca medica e scientifica, del benessee sociale e umanitario. Tra gli interventi piu’ significativi – ha proseguito Piazzoli – si ricordano lo storico supporto assicurato a realta’ ospedaliere di eccellenza per progetti di ricerca sullo scompenso cardiaco nonche’ gli importanti contributi nel campo oncologico, ematologico e nell’ambito dei trapianti del fegato. Sostenere “Clicca il neo” – ha concluso il segetario – per noi significa continuare nella direzione di una piu’ ampia consapevolezza da parte dell’opinione pubblica sui temi della prevenzione.”
Tale progetto e’ stato sviluppato e coordinato dal Centro Studi Gised e sostenuto dalla LILT(Lega Italiana Conro i Tumori) e , come detto, finanziato dalla Fondazione Credito Bergamasco.

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